Le ipoteche volontarie: cosa sono, come si iscrivono in conservatoria e come cancellarle

ipoteche volontarie
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Uno degli argomenti più ricercati dagli individui nell’epoca contemporanea riguarda le ipoteche volontarie. Ma di cosa si tratta, in fin dei conti? Quando si fa riferimento alle ipoteche volontarie, si sta indicando uno strumento finanziario tramite cui è possibile impegnare una proprietà allo scopo di ottenere un prestito. Ciò accade anche a tutela del prestatore, il quale deve comunque essere certo di ottenere il pagamento da lui elaborato in un primo momento. Per approfondire: ecco cosa sono le ipoteche volontarie, come si iscrivono in conservatoria e come si cancellano.

Cosa sono le ipoteche volontarie?

Le ipoteche volontarie – o ipoteche di secondo grado – sono a tutti gli effetti dei contratti con cui il proprietario di un determinato immobile decide di ipotecare nuovamente quest’ultimo per poter ottenere un prestito. Si tratta di una garanzia fornita al prestatore, il quale potrebbe essere un istituto finanziario o una banca, e la somma in denaro ricevuta potrebbe essere utilizzata per molteplici obiettivi: ad esempio, per consolidare il debito, per acquistare un’altra proprietà o per finanziare da sé dei progetti di qualunque entità.

Come si iscrivono in conservatoria le ipoteche volontarie

Affinché le ipoteche volontarie risultino valide, devono essere iscritte in conservatoria. Per poter svolgere correttamente la suddetta azione, si devono seguire dei passaggi piuttosto specifici, senza tralasciare nulla. In primo luogo, va da sé che è necessario richiedere un prestito a un soggetto x, ad esempio una banca. Il prestito deve essere poi garantito tramite una proprietà immobiliare già ipotecata, e successivamente deve il prestito essere approvato.

L’importo della somma da prestare viene deciso dalla banca (o istituto finanziario) sulla base di minuziose analisi e ricerche di mercato, assicurandosi così di comprendere precisamente il valore della proprietà immobiliare in questione. Soltanto una volta ottenuto il prestito, l’ipoteca volontaria va iscritta in conservatoria; per farlo, è necessario avvalersi dell’aiuto di un notaio, il quale deve redigere il suddetto atto che viene poi trasmesso all’ufficio competente. Nel mentre, questi passaggi vengono documentati per far sì che l’intera operazione risulti conforme alla legge locale.

Infatti, per non incorrere in problemi futuri, è bene iscrivere le ipoteche volontarie in conservatoria allegando tutti i documenti possibili, come il contratto di prestito e la perizia di valutazione della proprietà interessata, così come qualunque altro atto legale. Per assicurarsi che in questa fase vada tutto per il verso giusto viene praticata l’Ispezione ipotecaria, ovvero un controllo dettagliato di ciascun documento. Terminata l’iscrizione alla conservatoria, qualora il richiedente non riesca ad adempiere i suoi doveri verso il prestatore, quest’ultima diventerà il nuovo possessore della proprietà immobiliare.

Come si cancella un’ipoteca volontaria

L’ultima fase riguardante le ipoteche volontarie si basa sulla cancellazione, poiché il prestito ottenuto va poi saldato. Infatti, per cancellare un’ipoteca volontaria è necessario pagare totalmente la somma avuta dal prestatore, ma non solo. Una volta restituita integralmente la cifra, la banca o l’istituto finanziario di riferimento deve dichiarare l’estinzione dell’ipoteca con un documento apposito. Tale dichiarazione deve poi essere iscritta in conservatoria in quanto atto ufficiale a prova di avvenuto rimborso del prestito, liberando in tal modo la proprietà immobiliare impegnata. Registrato il documento di dichiarazione di estinzione, il richiedente ottiene un certificato di cancellazione dell’ipoteca volontaria.

Il suddetto certificato deve essere redatto dall’ufficio di conservatoria a cui è stata allegata tutta la documentazione dell’intero processo. Estinto il prestito, si consiglia comunque di conservare tutti gli atti legali di cui si è in possesso, così da evitare eventuali problematiche future sulla proprietà precedentemente ipotecata. Infatti, si deve essere liberi e in regola poiché si potrebbe voler vendere la proprietà in questione, e in tal caso non ci sarebbero ostacoli legali.

Redazione
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